La ricerca Eurostat prende in considerazione numerosi fattori, stila altrettante graduatorie e l′Italia, purtroppo, fatica a emergere in ognuna di esse.

Per esempio, siamo agli ultimi posti - e sotto la media europea - per quanto riguarda la percentuale di aziende che fornisce formazione sulle tecnologie digitali al proprio staff (Italia: 19.3%, Media UE: 22.4%). Un quadro leggermente migliore, ma comunque anche in questo caso al di sotto della media, è quello che emerge dai dati relativi all′implementazione di tecnologie di intelligenza artificiale (Italia: 6.2%, Media UE: 7.6%).

Ma il dato più preoccupante riguarda il Digital Intensity Index, un indicatore che calcola il grado di digitalizzazione delle imprese su 12 fattori tra cui, per fare alcuni esempi, l′implementazione di un software per l′ottimizzazione dei processi aziendali, o di un CRM per gestire le relazioni con i clienti oppure, ancora, il ricorso a tecnologie di intelligenza artificiale.

Anche in questo caso siamo sotto la media europea. Se prendiamo in considerazione soltanto i dati relativi alle PMI, la percentuale di imprese che ottiene un punteggio Alto o Molto Alto è rispettivamente del 24.6% e del 2.2%, mentre la media UE è del 27.3% e 3.5%.

Siamo quindi in linea con Paesi come Ungheria, Croazia e Repubblica Ceca; decisamente sotto al livello della Germania (32.7% e 3.8%), e soprattutto dei Paesi nordici (la Svezia, al primo posto, registra rispettivamente un 48.7% e 9.3%).

Abbiamo cercato di condurre un′analisi simile con i mezzi che abbiamo a disposizione. Come agenzia Google Partner, abbiamo accesso alle statistiche di Google sui Profili attività, quelle vetrine che appaiono quando cerchiamo un′attività online e che contengono informazioni preziose come gli orari di apertura, il numero di telefono e le foto.

Abbiamo deciso di mettere a confronto i dati delle imprese di Italia, Francia e Germania, così da comparare il livello di digitalizzazione delle tre economie europee più grandi.

Il livello di digitalizzazione che abbiamo indagato, invece, è volutamente un livello base. Abbiamo, infatti, cercato di rispondere alla domanda: quante attività non hanno ancora un sito web?

Per farlo, abbiamo preso in considerazione 50.000 Profili attività per ognuno di questi tre Paesi, e abbiamo cercato di capire quanti di essi contenessero o meno un link al sito web. Si tratta di un espediente che, certo, presenterà un margine di errore, ma che fonda la sua affidabilità sull′efficacia senza confronti dell′algoritmo di Google.

Quando un′attività crea un sito web, infatti, anche se nessuno aggiunge "manualmente" il link nel Profilo è l′algoritmo stesso che, scandagliando il web in continuazione, trova il sito, lo riconosce come di proprietà di quella specifica attività e lo inserisce all′interno del Profilo associato.

Ciò che abbiamo potuto osservare è una sostanziale conferma dei dati Eurostat e quindi un′Italia che, anche in questo caso, non regge il passo e rimane indietro anche rispetto a Francia e Germania.

In Francia, non ha un sito web il 34.6% delle imprese analizzate (17.345), mentre in Germania il 30.4% (15.235); in Italia, invece, a non avere un sito web sono ben 27.861 attività, e cioè il 55.7% di quelle prese in considerazione.

Le cause di questo fenomeno sono più d′una, ma in questo caso ci soffermiamo sulle tre che, secondo noi, sono le principali.

La prima risiede sicuramente in un bagaglio di competenze digitali non all′altezza. Nonostante siamo tutti abituati ad avere a che fare con smartphone, motori di ricerca e social media, finiamo soltanto con il lambire la superficie di questo mondo; e tutto il resto, che non conosciamo, ci risulta estraneo e sconosciuto.

La seconda ragione (strettamente collegata alla prima) consiste in una sostanziale sottovalutazione delle potenzialità del digitale. Siamo consapevoli che, ormai, l′online sia un modo come un altro - e anzi ben più valido - per ampliare la propria clientela e farsi conoscere all′esterno. Nonostante ciò, la scarsità di tempo a disposizione impone delle scelte, e spesso ci si concentra sull′operatività quotidiana, vedendo nel digitale un extra piuttosto che una reale necessità.

Infine, c′è anche una percezione errata dei costi. Molti pensano che per creare un sito web siano inevitabili investimenti di migliaia di euro. Le cose, però, non stanno proprio così, e anzi per sfruttare le potenzialità del digitale sono fondamentali solo due aspetti: essere reperibili e comunicare chiaramente le informazioni di cui i clienti hanno bisogno.

Mettere a budget cifre enormi, creare un sito web super elaborato, con transizioni ed effetti particolari, può addirittura rivelarsi controproducente se poi non si carica bene o si carica lentamente con connessioni mobili più lente. E purtroppo, anche riguardo alle infrastrutture di rete non siamo messi benissimo.

Per un′attività come la tua, è importante avere un sito-vetrina semplice, con cui comunicare chiaramente i motivi per cui gli utenti dovrebbero sceglierti, ciò che ti contraddistingue; un sito costruito secondo principi di affidabilità e sicurezza e che, proprio grazie alla sua semplicità, è in grado di garantire velocità di caricamento ottimali in ogni situazione.

Da agenzia Google Partner, possiamo mettere a disposizione dei nostri clienti che ancora non hanno un sito web degli speciali pacchetti con cui realizzare un sito web di questo tipo a costi contenuti. Cliccando sul bottone qui sotto, potrai segnalarci le tue preferenze grafiche: un nostro consulente ti ricontatterà per mostrarti una bozza gratuita personalizzata e per illustrarti i pacchetti che possiamo mettere a disposizione per la creazione di un nuovo sito web professionale.