Quando scriviamo, lo facciamo per condividere un messaggio, per far arrivare qualcosa di importante al lettore. Ecco perché è essenziale che questa comunicazione sia chiara, diretta, efficace.

Una tecnica molto usata è quella della cosiddetta piramide rovesciata, presa in prestito dal giornalismo. L′idea è molto semplice: nel primo paragrafo bisogna condensare l′informazione principale, rispondendo immediatamente alle 5W: Who, When, What, Where, Why (Chi, Quando, Che cosa, Dove e Perché). In questo modo, il lettore ha subito chiaro il cuore del messaggio.

Man mano che si procede con la scrittura, i paragrafi successivi possono essere utilizzati per aggiungere dettagli e informazioni sempre più approfondite. Questi elementi, pur essendo fondamentali per arricchire il testo, non sono strettamente necessari per la comprensione immediata del messaggio.

La disposizione di questi paragrafi e dei periodi al loro interno sono cruciali per garantire una lettura fluida e piacevole. Questo è ancora più vero quando leggiamo su uno schermo: un blocco di testo compatto, senza interruzioni o spazi bianchi, rende la lettura faticosa e poco scorrevole. Al contrario, un testo ben organizzato agevola e rende la lettura molto più piacevole.

Questo perché lo spazio bianco non è soltanto un vuoto, ma parte integrante della comunicazione. Il giusto equilibrio tra testi e spazi permette al lettore di assimilare meglio le informazioni, e riduce il tasso di abbandono.

Puntare sulla semplicità non significa soltanto rendere il testo efficace e visivamente piacevole, ma anche scegliere uno stile chiaro e diretto. L′obiettivo deve essere quello di comunicare un concetto usando il minor numero di parole possibile.

Una buona tecnica, in questo caso, è quella di rileggere ad alta voce ciò che si è scritto. Non subito, ma a distanza di qualche ora, magari anche qualche giorno. Questo distacco temporale permette di approcciarsi al testo in modo nuovo, facilitando l′individuazione di ciò che è superfluo e di ciò che invece conta davvero.

Scrivere per il web significa anche tenere conto di alcune accortezze che permettano al testo di rispettare i requisiti dei motori di ricerca, e ottenere così una buona visibilità. Oltre a comunicare in modo chiaro ed efficace, bisogna strutturare il contenuto in modo da renderlo facilmente indicizzabile, usando parole chiave strategiche e ottimizzando la leggibilità.

Tutte le caratteristiche che abbiamo analizzato nella prima parte sono importanti anche per questo: un testo chiaro, ben strutturato e facile da leggere migliora l′esperienza del lettore, mantiene alta la permanenza sulla pagina e, quindi, piace a Google. Al contrario, un testo confuso e sovraccarico di parole rischia di avere un alto tasso di abbandono, e quindi di essere penalizzato dal motore di ricerca.

Google sottolinea che, prima di tutto, un contenuto deve essere utile per gli utenti. Per farlo, raccomanda di seguire il celebre acronimo EEAT: Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness (Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Fiducia). Se di ciò che si scrive si ha esperienza diretta, una conoscenza approfondita e puntuale, se si è riconosciuti come esperti e affidabili, Google ne tiene conto e l′algoritmo tenderà a dare una certa rilevanza a quel contenuto.

Ci sono altri aspetti cruciali da considerare. Parlavamo della suddivisione in paragrafi chiari e distinti. Un testo ben organizzato passa necessariamente dall′uso di titoli e sottotitoli che possano chiarire le differenti aree di un testo. Una titolazione che fa uso di parole chiave strategiche permette anche al motore di ricerca di comprendere la direzione del testo, indicizzarlo correttamente e, quindi, dargli un buon ranking nei risultati di ricerca.

Prima di iniziare a scrivere, può essere molto utile fare una ricerca su quali siano le parole chiave più utilizzate dagli utenti. Prova a metterti nei panni di un tuo potenziale cliente, e a ricercare su Google l′argomento di cui vorresti parlare. Analizza i contenuti che sono già presenti online, e prova a soffermarti sulle parole che usano, prova a chiederti se ti sembrano trattare in modo esaustivo quell′argomento: manca qualcosa? C′è un gap che puoi colmare con la tua competenza?

Lì si trova la chiave per un contenuto autentico, originale, fatto per le persone. Un contenuto che magari si avvale anche di strumenti di intelligenza artificiale, utilissimi per velocizzare tutto il processo. Lo stesso Google nelle linee guida sulla creazione di contenuti dice di non fare distinzione tra contenuti creati dalle persone o creati dall′intelligenza artificiale, ma piuttosto tra contenuti buoni e contenuti cattivi. Cioè tra contenuti che sanno rispondere alle esigenze delle persone, e contenuti pensati per provare a compiacere i motori di ricerca.